Biografia
Piero Maccaferri (1916- 1992), nacque a Cilavegna Lomellina (PV), da Antonio, capomastro e da Maria Maddalena Lino, titolare di un negozio di alimentari. Sin da piccolo dimostrò grandi doti per il disegno e la pittura, tanto che, a 16 anni, spronato dal padre, ma soprattutto dallo zio Francesco Maccaferri, noto architetto, si trasferisce a Milano per frequentare il Liceo Artistico e l'Accademia di Brera, dove ha come maestri Aldo Carpi e Achille Funi per la pittura, Benvenuto Disertori per l'incisione.
Conclusa brillantemente l'Accademia, dove ha come compagni di corso, tra gli altri, Morlotti e Longaretti, collabora nel 1939, alla realizzazione della Mostra Leonardesca e, sempre a Milano, nel 1940 partecipa al Premio Hayez, vincendo il 1° Premio; successivamente espone alla VII Triennale d'Arte Contemporanea.
Prende parte a numerose collettive a Milano, Roma, Palermo, Trieste e, negli stessi anni realizza un grande affresco per il Cimitero di Cilavegna.
Nel 1941 è chiamato sotto le armi e inviato nell'Africa settentrionale. Fatto prigioniero dagli Inglesi, viene trasferito al campo 308 ad Amria, nel deserto, e successivamente ad Alessandria d'Egitto. Grazie alle sue doti artistiche la prigionia diventa per il pittore un periodo "felice", infatti realizza grandi dipinti murali, ritratti di diverse alte personalità dell'esercito inglese, partecipa, nel 1945, persino alla realizzazione di scenografie per il film "Cesare e Cleopatra" del regista Gabriel Pascal, i cui bozzetti sono oggi conservati presso la Biblioteca di Alessandria d'Egitto.
Di quel periodo resta un' interessante documentazione grafica, soprattutto ritratti di commilitoni e di frequentatori del circolo culturale che lì aveva fondato; conosce Mario Vellani Marchi, pittore e inviato del Corriere della Sera, col quale manterrà anche in seguito, rapporti di stima e amicizia.
Nell'agosto del 1946 viene rimpatriato, lasciando in Egitto numerosi lavori. In Italia trova l'ambiente artistico milanese molto cambiato, gli amici scomparsi, diviene molto difficile riallacciare il filo spezzato sei anni prima.
Nel 1947 organizza una prima personale alla Galleria Borromini, a Milano, dove espone la serie di opere da lui definite del "periodo rosso" .
Nello stesso anno si sposa con Teresa e inizia la sua professione di insegnante di disegno presso il Liceo Scientifico e la Scuola Media Statale di Mortara.
La vita coniugale, allietata dalla nascita delle figlie Carla e Antonella, prosegue serena come l'attività artistica; infatti espone in diverse mostre personali e collettive, in buona parte d’Italia.
A Vigevano, con gli amici Ugo Merlo, Fulvio Belmontesi, Giuseppe Franzoso e altri, fonda il gruppo "Sagittario", fucina di giovani e promettenti pittori, ai quali dispensa preziosi consigli e professionalità. Nel 1964 gli viene assegnato il Premio Italnord “Calzolaio d’Italia” a Vigevano e, sempre nello stesso anno, vince il 1° premio per l'incisione alla Mostra d'arte figurativa "Cantico delle creature" di Assisi, con l'opera "S. Francesco e Sorella Luna" in cera molle. Il premio gli viene consegnato da Papa Paolo VI alla residenza di Castelgandolfo, in udienza privata.
A Mortara, con l’amico Giancarlo Costa, fonda il “Circolo Culturale Lomellino” con lo scopo di tenere sempre desta l’attenzione sull’arte, la poesia, la cultura locale.
Pur continuando a vivere a Cilavegna, dividendo il suo tempo tra l'insegnamento e la pittura, attiva è la sua presenza a numerose mostre nazionali e regionali, tra cui le Biennali dell'incisione di Padova, Roma, Ravenna, Taranto, avendo sempre grandi riconoscimenti di critica e anche meritando vari premi.
Nel 1987 è invitato alla Triennale dell'incisione alla Permanente di Milano, dove presenta la serie "Fatiche di Ercole", vera e propria summa del suo lavoro di incisore.
Molto attiva è stata anche la produzione di opere religiose presenti al Museo Vaticano a Roma e nelle parrocchie di Cilavegna, Vigevano, Gambolò, Cappelle cimiteriali lomelline.
Sulla sua opera hanno scritto numerosi critici tra i quali: De Grada, Lepore, Passoni, Traversi, Ballo, Signorini, Monteverdi, De Maria, Mirarchi, Poma.
Si spegne, dopo breve malattia, a Cilavegna il 29 Giugno 1992.